Sette minuti dopo la mezzanotte – A Monster Calls
Un fantasy drammatico sul superamento dei traumi e sulla crescita emotiva: 108 minuti di film in lacrime
Sette minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls) è uno di quei film tragici che ti svuotano i dotti lacrimali ma in cambio ti lasciano qualcosa nel petto. Io non sono uno che piange spesso, ma devo ammettere di aver fatto davvero fatica a mantenere la dignità impostami da migliaia di anni di cultura machista, specialmente nel finale. Se non lo avete visto vi consiglio di farlo prima di proseguire la lettura di questo articolo.
La trama è semplice: Conor è un ragazzino che lotta contro sé stesso perché non vuole accettare la dura realtà che lo circonda. La madre è gravemente malata e presto lascerà questo mondo, ma Conor si convince che lei riuscirà a guarire. I sentimenti del protagonista sono sepolti da uno strato di paura che lo tiene al riparo dalla tragedia imminente e che al tempo stesso gli impediscono di vivere. Se Conor non affronta la verità rimarrà incastrato per sempre all’interno di un incubo senza mai riprendersi dal trauma.
Questa è la bellissima premessa del film. Si nota subito il carattere del tutto originale della pellicola: Sette minuti dopo la mezzanotte ti spiattella in faccia la verità del mondo chiedendoti di essere forte per sopportarla. Perché è così punto e basta. Fin dai primi istanti si capisce subito che non vi sarà alcuna pietà né cura miracolosa: la malattia c’è ed è inarrestabile, dobbiamo solo accettarla e andare avanti.
La componente fantasy del film è il vero colpo di genio dell’autore. Per mostrare l’arco di trasformazione del protagonista viene impiegato il mondo onirico e fiabesco scaturito dai quaderni da disegno di Conor. Ogni passaggio emotivo, dalla rabbia alla dissociazione fino ad arrivare alle presa di coscienza finale, è illustrato attraverso degli espedienti narrativi impersonati da un mostro: un gigantesco albero di tasso dagli occhi fiammeggianti. Il mostro non lascerà in pace Conor finché la verità non verrà a galla: la verità di un ragazzino emotivamente esausto che porta il mondo sulle spalle.
Sette minuti dopo la mezzanotte è un film meraviglioso, uno dei migliori che abbia visto negli ultimi anni. Da guardare se siete semplici appassionati e da studiare se vi interessate di narrativa, sceneggiatura, drammaturgia e perfino di scienze della formazione, perché i legami con la pedagogia sono fortissimi.
Ah, e non fate come me. Piangete senza paura. Sono convinto che prima o poi verrà un mostro albero anche a casa mia per farmi smettere di trattenere le lacrime durante i film, che un giorno di questi scoppio e faccio un casino.
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