John Rackam Alias Calico Jack
La cattura del capitano pirata Calico Jack e della sua ciurma di piratesse: Anne Bonny e Mary Read. La fine di una leggenda.
Un teschio con due sciabole incrociate: dicono che sia questo il Jolly Roger del capitano John Rackam, alias Calico Jack. In realtà si tratta di una presunta bandiera le cui fonti storiche sono tutte da verificare, ma non voglio confutare nulla oggi. Il design è così affascinante che sarebbe un peccato se non fosse vero. Così affascinante da aver ispirato pure la saga di film di pirati più celebre di tutte: quella di Jack Sparrow.
Dunque, oggi voglio narrare il gran finale di una trilogia iniziata con le vite delle due piratesse più temute dei Caraibi: Anne Bonny e Mary Read. Le due spietate dame sanguinarie facevano parte della ciurma di Calico Jack, ed è assieme a lui che condivisero, forse, il letto, ma soprattutto un triste destino. Un destino che accomuna tutti i fuorilegge, vissuti sul filo di spada per la loro breve e intensa vita.
Calico Jack, infatti, come moltissimi altri grandi pirati, ebbe una carriera folgorante: nel senso che si consumò alla svelta, come la miccia di una bomba. La sua comparsa nei resoconti lo vede a bordo del brigantino di un altro famoso pirata, il capitano Vane, dove scalò la gerarchia fino a diventare quartiermastro.
Nel novembre del 1718 mentre solcavano le acque delle Indie Occidentali, i pirati di Vance scorsero una nave bella grossa. Come da prassi, issarono il nero jolly roger del loro capitano, dichiarandosi ostili, tanto per incutere un po’ di timore, ma in tutta risposta ricevettero una bella bordata di cannone, come avvertimento, e uno stendardo issato sull’albero maestro della nave avversaria, che mostrava colori francesi. Quella non era una nave qualsiasi: era una Man of War, come viene definita nel resoconto, una nave da guerra e pure piuttosto grande.
Il capitano Vane ordinò la ritirata. Perché non aveva alcuna intenzione di affrontare un tale bestione. E la Man of War francese gli andò dietro. Durante l’inseguimento, la ciurma di pirati cominciò a rumoreggiare. Scappare, ritenevano in molti, era proprio da codardi. E uno su tutti s’impose per dire la sua, portando avanti l’idea che la cosa giusta da fare era fermarsi, voltare i cannoni addosso a quei mangiarane, e spedirli all’Inferno. Quel tale era John Rackam, il quartiermastro.
“Nonostante abbia più cannoni e una gran stazza in metallo, dovremmo abbordarla. I ragazzi che si dimostreranno migliori porteranno a casa la giornata.”
Così parlò John Rackam. La nave è grossa, sì, ma noi siamo più ganzi. Un breve discorso che conquistò il cuore della maggior parte dell’equipaggio. Il capitano Vane, di tutta risposta, disse che quella nave era davvero troppo forte per loro. “L’impresa sarebbe troppo precipitosa, e disperata. Quella Man of War è il doppio più grande del nostro brigantino, che affonderebbe sotto le cannonate prima ancora di riuscire a sfiorarla”. L’accortezza del capitano Vane, però, sebbene obiettivamente condivisibile, non piacque a quei filibustieri. Solo 15 uomini (proprio come la canzone) si schierarono col capitano. Gli altri, che dovevano essere svariate decine, stavano con Rackam.
A questo punto, secondo il codice dei pirati, come ho già narrato in un altro episodio di Leggende Affilate, l’esito della votazione è presto detto: l’abbordaggio è ciò che vuole la ciurma. Ma Vane fece appello alla sua autorità di capitano per porre un veto sulla questione e decidere di testa propria. Il brigantino doveva allontanarsi, e alla svelta.
Andò a finire, quindi, che i pirati sfuggirono alla Man of War francese. Il giorno dopo, però, ci fu quello che noi oggi chiameremmo voto di fiducia. Perché l’autorità del capitano era stata messa in discussione, e la sua azione era andata contro al volere della maggioranza della ciurma. Quasi tutti votarono per la sua deposizione dal ruolo di capitano, in quanto codardo. Il marchio d’infamia pendeva dal collo del capitano Vane.
Lui e quei 15 uomini che si erano schierati dalla sua parte, furono imbarcati su un piccolo sloop, che faceva parte della flotta pirata, con un certo quantitativo di munizioni e provviste, e mandati via. John Rackam fu votato come capitano del brigantino, il 24 novembre 1718, e al suo comando la nave ripartì per le isole caraibiche. Cominciò così la sua carriera di capitano pirata, conosciuto soprattutto col soprannome di Calico Jack, che si pensa sia dovuto al tessuto che usava sempre indossare: il calicò.
Si diede al saccheggio più sfrenato, abbordando numerosi velieri e accumulando ricchezze. Finché non si diffuse la notizia del perdono reale: i pirati che si fossero arresi, avrebbero ricevuto la grazia. Per poi essere impiegati, magari, come corsari. Ma arrendersi significava perdere tutto. Ed è in questa occasione che Calico Jack probabilmente si ritrovò a perdere il brigantino, per trovare qualcosa di forse più prezioso: una sanguinaria pirata.
Anne Bonny, che all’epoca si travestiva da uomo, entrò a far parte della ciurma di Calico Jack, passando dal suo cuore. I due divennero amanti, ma in segreto. Perché a quanto pare era bene tenere l’identità sessuale di Anne Bonny nascosta, soprattutto agli uomini della ciurma. Non si sa mai. E subito dopo un’altra donna che faceva finta d’essere uomo finì sul ponte bagnato di spuma marina e sangue: Mary Read. Ho raccontato la storia di entrambe queste donne pirata nei precedenti episodi di Leggende Affilate, lasciando il finale in sospeso; un gran finale, che ora è il momento di rivivere.
Calico Jack, Anne Bonny e Mary Read infuriarono per il mar dei Caraibi, depredando, saccheggiando, rubando e ammazzando. E scappando, anche, dalla marina inglese che era sempre sulle loro tracce. Conquistarono velieri, da rivendere oppure da abbandonare da qualche parte, prima d’essere catturati. E un bel giorno, Anne Bonny si ritrovò incinta. Calico Jack la lasciò sull’isola di Cuba, assieme a qualche fidato compagno che avrebbe dovuto prendersi cura di lei, e le fece trascorrere la gravidanza a terra, in tutta sicurezza. Ebbero quindi un figliolo o una figliola della cui identità e destino non sappiamo nulla. Anche perché Anne Bonny, dopo aver partorito, tornò a bordo della nave pirata col suo capitano, nonché amante, e la sorella di battaglia Mary Read. Istinto materno poco, forse, ma dell’ancestrale bisogno di uccidere… di quello ne aveva a pacchi.
In tutte queste imprese, Anne Bonny accompagnò Calico Jack all’assalto, e nessuno era più coraggioso di lei, se non, forse, Mary Read. Le due piratesse erano le ultime a tenere il ponte nelle situazioni disperate, disposte a combattere all’ultimo sangue. Cosa che avvenne.
Lo sloop di Calico Jack si trovava in un’insenatura, nei pressi dell’isola di Cuba, e stava salpando per il mare aperto, quando una grande Man of War spagnola si fece avanti per intercettarlo, accompagnata da uno sloop di supporto. Due navi. Troppe, e troppo armate. Gli spagnoli attaccarono i pirati, a cannonate, e questi ultimi si rifugiarono dove il fondo era basso, al calare della sera, per via della marea. A quel punto, la Man of War spagnola si piazzò davanti all’insenatura per far passare la notte e attendere l’alba, in modo da riprendere il bombardamento contro i pirati non appena sarebbe sorto il sole. Calico e i suoi erano fregati. Se fossero rimasti lì, sarebbero di certo morti tutti quanti. Perciò, attuarono un piano.
Nel cuore della notte, i pirati abbandonarono la propria nave, salendo a bordo di una scialuppa. Spade e pistole in pugno, remarono in silenzio tutto intorno alla Man of War spagnola, tenendosi ben lontani. La loro direzione era l’altra nave spagnola, quella più piccola: lo sloop. Si affiancarono ai nemici senza farsi notare, si arrampicarono a bordo e sorpresero la ciurma nel cuore della notte, puntando loro addosso le armi. Se avessero anche solo emesso un fiato, li minacciarono, erano uomini morti.
E così, facendo prigionieri gli spagnoli sullo sloop, levarono l’ancora e salparono verso il mare aperto, alle spalle della grande Man of War, il cui equipaggio era così concentrato sulla sagoma della nave pirata, da non accorgersi di nulla. Non appena sorse il sole, la Man of War poté avvicinarsi al tanto desiderato bersaglio e cannoneggiarlo senza pietà, fino a farlo colare a picco. Si accorsero presto, però, che quella nave era vuota. E che avevano appena perduto lo sloop. Insomma, che erano stati fregati.
Dopo aver scambiato così la loro nave, i pirati di Calico Jack proseguirono a razziare tenendo un profilo un po’ più basso, lungo le coste della Giamaica, per rafforzarsi. Abbordarono piccole navi, pescherecci, e scendevano pure a riva per qualche breve saccheggio, stile vichinghi, derubando i poveri abitanti del bestiame. Una volta avvistarono uno sloop all’ancora in una baia, e decisero di andarselo a prendere. Tuonarono una cannonata e issarono il jolly roger. I marinai dello sloop si accorsero dell’avvertimento e abbandonarono la nave, precipitandosi a terra. Gliela lasciarono prendere, insomma, perché ormai li conoscevano tutti. Ma azioni del genere, così vicine alla costa, realizzate in maniera così eclatante, attirarono presto l’attenzione del governatore e della marina britannica. Una taglia fu proclamata sulla testa di John Rackam, alias Calico Jack, per la sua cattura. E un corsaro cacciatore di taglie, Jonathan Barnet, accettò la missione.
Verso la fine di ottobre del 1720, il cacciatore di taglie venne a sapere della posizione di Calico Jack, lungo la costa. Lo raggiunse per il confronto finale e, purtroppo, si trattò dell’azione meno rocambolesca dell’intera carriera di Jack e la sua ciurma. Perché stando ai resoconti processuali che coinvolsero più tardi quei filibustieri, il cacciatore di taglie con qualche bordata ben piazzata distrusse subito il boma della nave dei pirati, elemento fondamentale dell’attrezzatura velica, che annientò di fatto ogni loro possibilità di manovra.
I pirati furono, quindi, abbordati e dopo un breve combattimento del quale non emergono molti dettagli, si arresero. Niente duelli all’ultimo sangue, niente last man standing alla maniera di Barbanera. Nemmeno Anne Bonny e Mary Read, da sempre celebrate per il loro coraggio, ottengono una menzione particolare nel resoconto. Qualcuno pensa che il motivo di tale tiepida resistenza fu una bella sbronza. Che i pirati fossero lì a festeggiare, colti di sorpresa, così inabili da non riuscire manco a difendersi.
Furono tutti imprigionati e condotti a Port Royal, dove avverrà il processo. Un processo breve e spietato, proprio come fu la carriera di questi pendagli da forca. John Rackam, alias Calico Jack, fu condannato a morte il 18 novembre 1720, assieme a gran parte della ciurma. E la sua leggenda finisce qui. Ma le due piratesse? Che fine fecero?
Non v’è dubbio, dice il capitano Johnson, che alcuni ebbero compassione di loro. Perché erano donne. Ma la corte non poté fare a meno di trovarle colpevoli, entrambe. Ed è per questo che le condannò a morte, pure loro. Ma, le due avevano un’ultima carta da giocare, ovvero lo sfruttamento del loro stesso sesso: entrambe si dichiararono incinte.
Ora, non si sa se sia vero, perché non esistevano strumenti tecnologici per provare simili affermazioni, specialmente nelle fasi iniziali di una gravidanza, quando la pancia ancora non c’è. Ma siccome la legge non permetteva di eseguire alcuna pena capitale sulle donne incinte, allora il loro giudizio fu rimandato a dopo il parto. E sarebbe divenuto probabile, a quel punto, ottenere un perdono per le due piratesse. Perché era così che avveniva di solito, visto che pochi giudici avevano il sangue freddo di mandare a morte una madre col neonato in braccio (cosa che comunque, poteva accadere lo stesso).
In ogni caso, non sapremo mai niente di tutto questo, perché Mary Read dopo essere stata imprigionata durante la dichiarata gravidanza, si ammalò gravemente, e morì in gattabuia.
Della ciurma di Calico Jack rimase solo Anne Bonny, la sua donna. Colei che lo aveva amato, depredando, sparando pistolettate e bombe dal ponte della nave pirata. Colei che, forse, lo aveva amato, magari in una maniera a noi incomprensibile. Anche perché, si dice che lei abbia assistito all’esecuzione del capitano, e che le ultime parole nei suoi confronti furono: “che le dispiaceva vederlo lì, ma se avesse combattuto come un uomo, adesso non starebbe appeso come un cane.”
Anne Bonny proseguì la gravidanza in prigione. Il capitano Johnson dice che, infine, sia stata graziata. Quindi scampò alla forca. Ma cosa le accadde dopo, non lo sa nessuno. L’ultima pirata della ciurma di Calico Jack se ne va così dalle pagine della storia della pirateria, avvolta dalle nebbie del mistero. Però ci ha lasciato con una grande avventura da raccontare, che sono felice di aver narrato.
Se questa serie in tre episodi sulle vite di Anne Bonny, Mary Read e Calico Jack ti è piaciuta, seguimi e diffondi il verbo affilato: perché di leggende da scoprire ne è pieno il mondo e non ho ancora finito. Alla prossima.
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