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17 Novembre 2015

Medievil, un racconto gotico per playstation

Le avventure di Sir Daniel Fortesque, lo scheletro senza occhio e senza mandibola protagonista del videogioco Medievil.

Ricordo ancora quando mi regalarono la PlayStation con una copia di Medievil. Era il 1998, e quella sera potevo essere considerato il bambino più felice del regno.

Attaccai la presa scart al televisore, spinsi il bottone con la freccia che apriva il coperchio (faceva un ticchettio che riconoscerei fra mille), e infilai il disco platinato. Schermo nero, logo Sony che si trasformava in logo PlayStation e la magia era già iniziata.

“Tanto tempo fa, viveva nel regno di Gallowmere uno stregone chiamato Zarok. Uomo arrogante e spietato, Zarok odiava i suoi concittadini per i loro costumi semplici e pacifici. Decise quindi di radunare un esercito di demoni e partì alla conquista del regno. Il campione del Re, Sir Daniel Fortesque, capeggiò le milizie contro l’orda degli empi demoni. Ancora oggi il popolo canta ballate che raccontano di come guidò la carica contro la schiera maledetta, di come i demoni cadevano ai suoi piedi come spighe di fronte alla falce, e di come alla fine, benché ferito a morte, annientò lo stregone. Fortesque entrò nella storia quel giorno come l’eroe di Gallowmere, le sue gesta inaugurarono un periodo di pace che sarebbe durato cent’anni.
Fino a quando lo stregone tornò…”

Dannati concittadini con i costumi semplici e pacifici, fanno incazzare pure me.

medievil-playstation-sir-dan

Nonostante la pessima introduzione scritta, Medievil possiede un fascino incredibile.
Già dai primi filmati emerge un’ironia sottile, che si insinua fra gli elementi macabri dell’ambientazione ispirata al Nightmare Before Christmas di Tim Burton. Sir Dan è un bel personaggio, molto carismatico, che si esprime in modo incomprensibile e può staccarsi il braccio sinistro per lanciarlo contro i nemici. Cosa desiderare di più?

La trama è semplice ed è poco più di un pretesto per far uscire Sir Dan dalla tomba a smazzolare zombie per il regno di Gallowmere. Tuttavia la cura per l’ambientazione e le numerose sottotrame fanno dimenticare quanto sia scarno l’intreccio principale.

Sono presenti addirittura dei bivi, con livelli che non necessitano di essere giocati e numerosi segreti che aumentano la longevità. Non è roba da poco per un videogioco del 1998. Tantissime armi fra spade, martelli, asce, lance, balestre, archi e una colonna sonora spettacolare. Forse è proprio la musica il pezzo forte del gioco, la si può trovare su youtube se avete voglia di ascoltarla.

medievil-mappa

La mappa del Regno di Gallowmere.

In tutto saranno una quindicina di ore giocabili, moltiplicate all’infinito se non si possiede una memory card per i salvataggi. Purtroppo io non ce l’avevo e dovetti aspettare mesi prima di riceverla. Devo dire che non mi pesava poi così tanto dover rifare sempre il gioco da capo. Mi piaceva, ed ero contento lo stesso.

Medievil mi ha lasciato dei bellissimi ricordi, un’opera fantasiosa che ha permesso a un bambino di sognare anche con la playstation spenta.
E quando un videogioco fa quell’effetto, è un buon segno.

“E’ resuscitato Sir Daniel Fortesque! Guarda l’eroe di Gallowmere colpito a morte durante la prima carica… Il velo della guerra e del tempo hanno cospirato per trasformare un volgare soldato in salvatore. Ma noi sappiamo la verità…”

Lorenzo Manara
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