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3 Gennaio 2017

L’Auto Polo

auto polo

Il pericoloso sport automobilistico che combina il polo con l’autoscontro

L’idea dell’auto polo nacque tra i frequentatori del circolo di polo di Boston, nel 1902. L’automobile era da poco entrata in commercio ed era evidente che la concezione del cavallo come mezzo di trasporto sarebbe scomparsa a breve. “Perché non sostituire il nobile equino anche nello sport?” pensò qualcuno. Per salire a bordo di quei cosi traballanti e inseguire una palla però ci voleva fegato. Si trattava di una provocazione che nessuno ebbe il coraggio mettere in pratica in un primo momento.  Almeno fino al 1912.

In un’afosa giornata di luglio, in Kansas, quattro Ford modello T guidate da otto giocatori si fronteggiarono in un campo polveroso davanti a una folla di 5.000 spettatori. Le squadre erano due, ciascuna composta da due macchine: Red Devils contro Gray Ghosts. Le regole di base erano semplici: mandare la palla in gol colpendola con mazze di legno, a bordo di bolidi a benzina. Fu un successo.

La manifestazione sportiva ebbe luogo in varie città degli Stati Uniti fino al suo debutto a New York, nello stesso anno, all’American League Park. Il pubblico andava pazzo per questo sport. Era eccitante quanto pericoloso, soprattutto per via dei frequentissimi incidenti.

auto polo

Qualsiasi forma di sicurezza era assente. I piloti gareggiavano in tenuta da polo come dei veri gentiluomini, con la rara presenza di qualche cappello rigido a protezione della testa. Durante le 19 partite disputate nel 1912 ci furono 6 ricoveri in condizioni aggravate. Anche gli spettatori del pubblico potevano finire coinvolti negli incidenti.

L’auto polo visse un periodo felice per qualche anno, poi cadde in disuso per un motivo molto semplice: le automobili costavano. Gettarle via in questo modo era uno spreco da ricchi, e con l’avvento delle due guerre mondiali le attenzioni si concentrarono su tutt’altro. Questo strano sport fece la sua ricomparsa negli anni cinquanta e settanta, con la ripresa economica. Al giorno d’oggi viene ancora giocato nelle fiere di campagna, da qualche parte negli Stati Uniti. C’è anche una variante che viene giocata con le motociclette: il moto polo.

Adesso che conosciamo le regole non resta che fare una partitella fra noi. Dai, tirate fuori la vecchia panda del nonno dal garage, che io porto le birre.
Ci vediamo al campetto dell’oratorio.

Lorenzo Manara
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