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22 Agosto 2017

Sette giorni in Scozia

viaggio in scozia

Il mio viaggio in Scozia, la leggendaria terra celtica: dalle rovine dei castelli affacciati sui loch alla maestosità delle Highlands.

Sognavo questo viaggio fin da bambino. Per me la Scozia era una terra magica, lontana e segreta, colma di storia e leggenda. Lo so, è pericoloso iniziare un viaggio con tutte queste aspettative, ma vi assicuro che mentre scrivo queste righe al computer posso confermare le impressioni che mi ero costruito nella testa, e anche di più. Sono infatti consapevole di essere tornato da un viaggio che non dimenticherò mai, i cui ricordi mi regaleranno per sempre un piacevole brivido sulla pelle.

Come vi avevo già anticipato a giugno, sono riuscito a realizzare questo sogno durante le vacanze estive. Sono arrivato il 6 agosto all’aeroporto di Glasgow per poi ritornarvici, a malincuore, sette giorni dopo. Sette giorni magici, che vorrei condividere con voi qui sul blog. Magari per far conoscere questa terra a coloro che non vi hanno mai fatto neppure un pensiero.

In questo primo articolo vi mostrerò l’itinerario. Si tratta di un percorso a tappe, incentrato su alcuni degli insediamenti e dei castelli sparsi per la Scozia. Ho visitato più o meno una cittadina al giorno con annesso castello, per un totale di sette centri urbani e altrettante fortificazioni. Nei prossimi articoli approfondirò ogni tappa del viaggio, scrivendo nel dettaglio la storia dei castelli da cui sono passato. Quelle antiche pietre hanno molto da raccontare…

1° giorno – Glasgow

Glasgow è un ottimo punto di partenza per iniziare un viaggio in Scozia. Città moderna dall’aspetto pacato di giorno e dall’eccentrico dinamismo di notte; un insediamento che ha conosciuto uno sviluppo industriale rapido, lontano dalle tradizioni scozzesi. Al suo interno nasconde musei, infiniti locali dove mangiare e dormire e, soprattutto, efficienti servizi di comunicazione su gomma e rotaia. Se siete sprovvisti di auto come lo ero io non avrete alcun problema a visitare i numerosi siti storici e naturalistici che sorgono appena fuori le porte della città.

Purtroppo ho potuto sfruttare Glasgow unicamente come scalo aereo. Dopo essere sceso dal volo ho fatto un breve giro per il centro, mangiato in un pub, e poi mi sono infilato nel loculo di un hotel a basso costo, di quelli con le camere grandi abbastanza per contenere solo il letto, rigorosamente senza finestra. Il giorno seguente mi attendeva una levataccia e volevo essere ben riposato e pronto per affrontare la giornata.

2° giorno – Edimburgo

Edimburgo, la capitale. Le diversità architettoniche sono presenti a ogni angolo: monumenti gotici, gallerie neoclassiche, palazzi in stile liberty, fortificazioni rinascimentali e vicoli medievali; un miscuglio d’arte immerso nella natura verdeggiante dei Lothians, la contea che circonda il centro urbano. Di cose da fare a Edimburgo ce ne sono davvero tante.

In estate, ad esempio, c’è l’Edinburgh International Festival, una fiera dell’intrattenimento che da ottant’anni porta nelle strade della capitale scozzese ogni genere di manifestazione artistica: teatro, danza, opera e musica. Per i seguaci di questo umile blog però il festival più interessante è sicuramente quello del Royal Edinburgh Military Tattoo.

Il Royal Military Tattoo è uno spettacolare evento che si tiene tutti gli anni davanti all’ingresso del castello: centinaia di soldati provenienti da ogni parte del mondo eseguono i brani militari più famosi dei loro paesi. Il Royal Regiment of Scotland apre e chiude il concerto con cornamuse e tamburi. Infine, tutto si conclude con i fuochi d’artificio. Purtroppo dopo aver visitato il castello non sono riuscito a entrare perché i biglietti erano finiti. Questo è uno di quei rimorsi che mi porterò dietro per tutta la vita. Almeno finché non tornerò in Scozia la prossima volta…

sala armi edimburgo

Una piccola mostra d’armi nel castello di Edimburgo: claymore (spade scozzesi con elsa a cesto) e un’armatura a 3/4 del XVII secolo.

3° giorno – Stirling

In mattinata ho visitato il Palazzo di Linlithgow, poi mi sono recato a Stirling, uno dei più grandi e imponenti castelli d’Europa. Questo luogo antico, la cui fondazione si perde nella leggenda, ha visto molti personaggi storici importanti; da Maria Stuarda al condottiero William Wallace.

Varcando i cancelli del castello l’impressione è quella di entrare in un vero e proprio borgo medievale piuttosto che una singola fortezza. Però non è rimasto molto dell’assetto medievale originario. La struttura ha subito numerosi interventi di rifacimento che si sono susseguiti nel tempo fino ad arrivare al XIX secolo, secolo durante il quale sono stati commessi i più atroci crimini a causa di restauri scellerati.

4° giorno – Inverness e l’isola di Skye

Da questo momento in poi fate un respiro e sgranate gli occhi perché stiamo per oltrepassare i confini delle Highlands. Da Stirling si arriva a Perth, bella cittadina e antica capitale della Scozia fino al 1452, dopodiché si prende il treno per Inverness. I paesaggi si fanno sterminati, la densità abitativa scende sui 10 abitanti per chilometro quadrato e le catene montuose si ammantano di brughiere. E’ da qui che parte la gita per l’isola di Skye, uno degli ambienti naturali più scenografici che mi sia mai capitato di incontrare. Niente può superare la pace mistica che si raggiunge nell’osservare gli altopiani silenziosi, appena mossi dal vento.

Poco prima dell’isola di Skye, c’è il castello di Eilean Donan che fa da foto di copertina per questo articolo. L’ho visitato a fondo e ho fatto scorta di materiale sulla storia del castello. Niente da dire se non: spettacolare.

isola di skye

La gloriosa isola di Skye, la più grande dell’arcipelago delle Ebridi e situata nella parte più settentrionale delle Highlands.

5° giorno – Fort William

Cittadina che sorge su Loch Eil, meta del turismo da scalata per il Ben Nevis, il monte più alto delle Isole Britanniche. Questa per me è stata una tappa intermedia, per riposare e passare la notte dopo aver visitato il castello di Urquhart. Nei dintorni di Fort William c’è il castello di Inverlochy, che però per mancanza di tempo non ho potuto visitare. Alle 17.30 tutti i siti storici come musei e castelli (ma anche gli esercizi commerciali) chiudono. Da quell’orario in poi troverete aperti solo i pub e l’unica catena di supermercati aperta 24 ore su 24.

A Fort William ho avuto la fortuna di incontrare una parata di suonatori di cornamusa, che per le vie del centro hanno sfilato in divisa militare con tanto di tamburini e passo di marcia. Davvero bello. Il suono della cornamusa mi fa venire la pelle d’oca. La sera ho cenato in un pub, dove ho mangiato per l’ennesima volta l’haggis, il piatto n°1 di Scozia, fatto con le interiora di pecora. Mi dispiace per gli schizzinosi e tutti i vegetariani che non possono assaggiare una simile delizia. Non sanno cosa si perdono.

6° giorno – Oban

Il viaggio volge al termine, e la voglia di scoprire la storia scozzese aumenta. In questa giornata mi sono goduto ben due castelli spettacolari che sorgono nelle vicinanze della cittadina portuale: quello di Dunstaffnage e quello di Dunollie, entrambi fondati dai membri del clan Mac Dougall. Sono castelli leggendari, che mi sono rimasti particolarmente nel cuore; a tal punto che mi sono convinto a comprare una sciarpa in tartan con i colori dei Mac Dougall. Il tartan di questo antico clan è intessuto per riprodurre l’esemplare datato 1720, rinvenuto proprio nel castello. Di solito il tartan che si trova nelle grandi città e nei negozi di souvenir è un prodotto di scarsa qualità realizzato da un’unica grande industria, basta osservare le etichette per capire che la stessa sciarpa la ritroviamo a Glasgow, Edimburgo, Inverness… Insomma, sono molto fiero del mio acquisto perché si tratta di un prodotto autentico, frutto di un’antica tradizione.

dunollie tartan kilt dalriada

Dalriada Tartan, 1720, castello di Dunollie.

7° giorno – Inveraray

In questa minuscola cittadina sorge il castello di Inveraray, appartenente al potente clan scozzese dei Campbell. Non si conosce bene l’origine dell’insediamento, la cui fondazione si perde nell’Alto Medioevo, ma sappiamo che nel XVII secolo il duca di Argyll diede inizio alla costruzione del castello. Si tratta dunque di un manufatto recente, molto più simile a un palazzo piuttosto che a un castello. Il motivo della sua costruzione era infatti dovuto all’incremento di notorietà del clan. Se da un lato questo palazzo non soddisfa gli amanti della storia militare, dall’altro lo fa la sua Sala dell’Armeria: un ampio spazio dai soffitti giganteschi (ben 21 metri!) ricolmo di spade, lance, pistole e moschetti Brown Bess. Nella mostra vi sono esposti perfino la spada, la cintura e lo sporran (borsello di pelo scozzese) appartenuti a Rob Roy. La visita al castello vale ampiamente il prezzo (un po’ altino) di ingresso al castello.

Subito dopo aver visitato Inverary sono tornato a Glasgow per riprendere l’aereo e volare a casa, in Toscana. Il viaggio in Scozia è finito anche troppo presto, ma la sensazione che mi ha lasciato addosso è eterna. A volte, quando fa buio, sogno ancora quei posti; l’aria fredda sulla pelle, il fruscio dell’erica mossa dal vento…

Come ho scritto sopra, nei prossimi articoli approfondirò la storia di ogni singolo castello su cui ho messo piede. Vi parlerò delle origini, dei clan che li hanno posseduti e delle battaglie che vi si sono svolte. Per me è un modo di ricordare gli splendidi momenti trascorsi in Scozia, per voi invece sarà uno spunto per un prossimo viaggio. Sia mai che vi venga voglia di seguire il mio consiglio.

Cominceremo prossima settimana dalla prima tappa: il castello di Edimburgo.

Lorenzo Manara
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