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12 Giugno 2018

Il mistero dei giganti di Tiahuanaco (Tiwanaku)

tiahuanaco o tiwanako la città di pietra precolombiana

Nell’antica città di Tiahuanaco sorge un sito archeologico la cui origine si perde nella leggenda.

A Tiahuanaco, sull’altopiano al confine fra Perù e Bolivia, si ergono gigantesche statue considerate tra i più grandi misteri dell’umanità. Erano antiche già ai tempi dell’Impero Inca e la loro origine si perde nella leggenda. Il cronista spagnolo Pedro Cieza de Leon scrisse queste righe quando si ritrovò dinnanzi a questi enormi manufatti, nel 1549:

“I costruttori di queste grandi fondamenta e fortificazioni ci sono ignoti, né sappiamo quanto tempo è trascorso dall’epoca loro, dal momento che oggi scorgiamo solo mura di raffinata fattura, erette secoli e secoli fa. Talune di queste pietre sono consumate e in rovina, e ve ne sono altre talmente imponenti che viene da chiedersi come poté la mano dell’uomo trasportarle fino a dove oggi si trovano. Oserei dire che si tratta delle antichità più vetuste di tutto il Perù … Ho chiesto ai nativi se risalissero al tempo degli Incas, ma gli indigeni, ridendo della domanda, mi hanno ripetuto ciò che ho già detto: vennero costruite prima del regno degli Incas; ma non sapevano indicare o ipotizzare chi o perché le avesse erette” 1

Secondo il mito più diffuso tra il popolo Quechua le statue non sono altro che giganti tramutati in pietra a causa della loro disobbedienza, in un tempo antecedente la creazione del mondo. A punirli fu il dio Kon Tiki Viracocha. Egli emerse dal lago Titicaca e scagliò sul continente una terribile inondazione. Dopo aver sterminato i giganti decise di dar vita a una nuova specie di creature che potesse sostituirli. Creò il sole e la luna, eresse un santuario sull’altopiano e gli diede il nome di Tiahuanaco, poi plasmò l’umanità dandogli fattezze più minute e una memoria in grado di ricordarsi di ciò che era avvenuto.

Ancora oggi i discendenti del popolo Inca rievocano l’inondazione con il nome di Uñu Pachacuti, termine che contiene molti significati linguistici tra cui quello di “rivoluzione”. Il dio Kon Tiki infatti ha dato vita all’uomo e fondato Tiahuanaco sulle ceneri di ciò che esisteva in precedenza; si tratta di una vera e propria parabola sulla caducità dell’esistenza e sulla rassegnazione. La morte è necessaria alla vita: questo il significato di una leggenda che ci portiamo dietro da decine di migliaia di anni.

Fin dalla scoperta del sito archeologico, gli studiosi ricercano le origini di Tiahuanaco senza riuscire a stabilire una datazione certa. Alcuni storici sono arrivati a stimare la fondazione della Città Di Pietra tra 17,000 e 10,450 anni prima di Cristo 2: un tempo così remoto da far venire i brividi.

Non sappiamo quale sia il vero significato di queste gigantesche raffigurazioni. L’unica certezza è l’ampia diffusione della leggenda di Kon Tiki su tutto il continente; leggenda antica e misteriosa quanto la stessa Tiahuanaco, la città che poggia le sue fondamenta su millenni di civiltà ormai perdute.

Il mito di Kon Tiki è così evocativo che nel 1947 un esploratore norvegese di nome Thor Heyerdahl costruì una zattera primitiva e solcò le acque pericolose dell’Oceano Pacifico per dimostrare che la Polinesia avrebbe potuto essere una colonia dei nativi del Sud America. La zattera con la quale compì l’impresa si chiamava proprio Kon Tiki, in onore del dio Creatore degli uomini e della metropoli perduta di Tiahuanaco.

kon tiki la zattera che attraversò l'oceano pacifico

Kon Tiki, la zattera con la quale Thor Heyerdahl attraversò l’Oceano Pacifico nel 1947. Fu costruita con materiali e tecniche preistoriche, filologicamente in linea con ciò che avrebbero potuto usare le antiche popolazioni delle civiltà precolombiane per una possibile traversata oceanica. Ricorda anche a voi il trimarano post-apocalittico di Kevin Costner in Waterworld?

  1. Cieza de Leon, Pedro; Cronica del Peru, 1549
  2. Posnansky, Arthur, Tihuanacu, the cradle of American man
Lorenzo Manara
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