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5 Febbraio 2019

Ghost of a tale, un gdr per topini

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Ghost of a tale: un videogioco dalla grafica meravigliosa che narra la commovente storia del topolino Tilo

Era da molto tempo che non mi piazzavo sul divano in tuta da ginnastica (tuta da ginnastica, non sentivate questo termine dal ’97, eh?) con le gambe sul tavolino e il controller in mano. Perché i miei gusti si sono fatti sempre più difficili e il tempo libero sempre più raro. Eppure non appena ho vestito i panni di questo topolino mi sono riempito gli occhi di meraviglia e ho accantonato il resto.

E’ troppo bellino. Lo so, si tratta di una considerazione non proprio professionale (e neanche matura), ma di recensioni tecniche è pieno internet perciò posso scrivere quello che voglio saltando direttamente alle sensazioni che mi ha comunicato questo videogioco: è troppo bellino.

Dico davvero. Sembra di stare dentro una bella illustrazione di un libro di fiabe. Appena calato nei panni di Tilo subito mi sono lasciato trasportare dai dettagli che sono sparsi per l’ambientazione e dalla storia. Le immagini di questo videogioco sono così belle per un motivo ben preciso: il gamedesigner, tale Lionel Gallat, è animatore Dreamworks. Ha lavorato a numerosi film d’animazione come ad esempio Il Principe d’Egitto e La strada per El Dorado. Film che ho amato quando anch’io ero piccino come un topino.

Ma torniamo a Tilo. Tilo è un menestrello davvero bellino che è rimasto imprigionato da cattivissimi e giganteschi ratti. Il mondo è ambientato in un medioevo fantastico, pieno di fortezze di pietra, armature, spade e magia. La missione di Tilo, oltre a fuggire dalla prigione dei ratti, è quella di rintracciare la moglie topina. Perché i due sono stati divisi. Poverini :(

La storia va avanti a poco a poco, svelando il passato di Tilo e il motivo per il quale è stato imprigionato. Il sistema di gioco è quello tipico delle storie di ruolo, dove ci sono tante cose da fare, personaggi con cui parlare e luoghi da scoprire.

Quando l’ho acquistato pensavo si trattasse di un gioco breve. Dopotutto l’ho pagato solo 13 euro o giù di lì, e invece ci sto giocando ormai da molte sere e sono arrivato solo a metà.

Era dai tempi di Medievil che non mi appassionavo così a un videogioco. E qui siamo ben oltre il livello artistico del titolo per Playstation. Questo Ghost of a tale è davvero un prodotto notevole, che emerge rispetto ai titoloni da svariati milioni di dollari di budget grazie alla sua originalità e alla cura della sceneggiatura e dell’ambientazione.

Si vede che dietro quei miliardi di pixel si nasconde il tocco di un professionista dei film d’animazione. Lo si vede dallo stile, ma lo si percepisce anche dai dialoghi e dalla caratterizzazione dei vari personaggi.

Ci sono dei problemi di giocabilità, qualche bug, il personaggio che s’incastra, ma è tutto legato alla natura indipendente di questo progetto che è stato realizzato con pochi soldi e una manciata di persone. Se non sbaglio il team dedicato allo sviluppo era inferiore ai dieci elementi. Per ora non ci bado a queste cose, non mi interessano. Con tutto quello che c’è da vedere sono piccolezze.

Insomma, non dico altro perché se vi interessa è bene che lo compriate per giocarlo voi stessi. Per pochi euro ne vale la pena di accompagnare questo topino menestrello durante la sua avventura.

Ghost of a tale è troppo bellino.

Lorenzo Manara
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