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6 Novembre 2018

Il bestiario medievale fra animali buoni e malvagi

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Non ci crederete, ma nel bestiario medievale perfino il simpatico e innocuo ranocchio ricopre un ruolo da vero antagonista.

L’iconografia nel bestiario medievale è vastissima, colma di simboli e significati, ma uno degli aspetti più interessanti è sicuramente l’attribuzione della morale umana al mondo naturale, ovvero la distinzione fra gli animali buoni e quelli cattivi.

Le tradizioni legate al mondo antico e la simbologia religiosa fornivano molti spunti riguardo le attitudini di determinate specie animali, tuttavia per esprimere giudizi ci si affidava soprattutto all’osservazione del loro comportamento. I carnivori come il lupo e la volpe erano considerati cattivi ed è facile comprendere il perché, data la loro proverbiale propensione a razziare gli allevamenti.

Anche le civette, i pipistrelli e gli animali notturni in genere venivano considerati malvagi. Colui che agisce col favore delle tenebre non può che commettere azioni in combutta col Demonio, non vi pare? I rettili, e il serpente in particolare, sono creature cui sono state attribuite innumerevoli caratteristiche fin dagli albori delle religioni, come avviene ad esempio nella scena biblica della cacciata dal Paradiso terrestre di Adamo ed Eva.

E poi c’è il rospo, perfido e velenoso. Nella novella di Simona e Pasquino contenuta nel Decameron di Boccaccio entrambi i protagonisti muoiono avvelenati per essersi “lavati i denti” con della salvia cresciuta sul dorso di un rospo. E ricordate le dieci piaghe d’Egitto? La seconda terribile punizione che secondo la Bibbia Dio afflisse agli antichi egizi per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù riguarda proprio i nostri amici verdi e saltellanti: un’invasione di rane.

La rana del bestiario medievale è dunque un animale diabolico, spesso raffigurata nell’arte come simbolo di eresia, disgusto e dannazione. Nell’immagine di copertina che ho scelto per questo articolo vi è il dettaglio di un manoscritto dell’Apocalisse di Giovanni degli inizi del Trecento. Rospi-demoni fuoriescono dalla bocca dei falsi profeti a voler rappresentare l’inganno e la malvagità. E fanno anche un po’ schifo.

bestiario medievale rospo dannazione
Incisione del XV secolo che raffigura i dannati dell’Inferno costretti a pasteggiare con rospi e altri disgustosi rettili. Bleah!

Insomma, attraverso quelli che vengono chiamati marginalia dipinti, ovvero le illustrazioni che decorano le pagine dei manoscritti a margine del testo, si apre un mondo all’incontrario, dove tutto sembra assurdo e molto pericoloso. Soprattutto per quanto riguarda gli animaletti. Se ne volete sapere ancora, leggete il prossimo articolo: Storie di animali antropomorfi: dal mito al fantasy.

Lorenzo Manara
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