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6 Settembre 2018

La battaglia medievale, uno sport da combattimento

sport da combattimento medievale

Spade e armature sono tornate a cozzare nei campi di battaglia europei svariati secoli dopo la fine del medioevo: fortunatamente sotto forma di sport da combattimento.

Qualcuno dice che si tratta di wrestling in costume. Qualcun altro si lamenta che armi e armature non siano riproduzioni storicamente fedeli agli originali. Quello che posso dire io è che questi atleti si tirano addosso delle mazzate pazzesche.

La battaglia medievale intesa come sport da combattimento, con tanto di regolamento e medaglie, ha avuto un certo sviluppo nell’est Europa: Russia, Ucraina e Polonia sono quei paesi che hanno vissuto una cultura da “rievocazione” molto intensa, e di conseguenza sono anche le nazioni ritenute più forti in questo tipo di competizioni.

La Battle of the Nations è il campionato internazionale di battaglie medievali, ed è probabilmente il torneo più importante al mondo. Si svolge ogni primavera da ormai dieci anni e l’edizione del 2018 ha avuto luogo in Italia, nei pressi del castello di Santa Severa, nel Lazio. Il torneo prevede combattimenti full-contact di ogni tipo: duelli uno contro uno, piccole scaramucce cinque contro cinque e addirittura scontri di massa fino a sconfinare nel delirio tutti contro tutti. Insomma, proprio come le modalità di un qualsiasi gioco di guerra alla playstation.

Tuttavia, a differenza della playstation, questo sport non è un gioco. Gli atleti si preparano duramente per tutto l’anno per poi ritrovarsi a combattere in una manciata di minuti durante i quali è possibile portare a casa contusioni, ferite sanguinanti, fratture e talvolta qualcosa di più. Già, perché nonostante il regolamento della disciplina vieti l’utilizzo di armi affilate, ricevere una spadata sul groppone, seppur smussata, resta un’esperienza poco invidiabile, che potrebbe mettere al tappeto chiunque non sia adeguatamente preparato.

L’Italia ha una sua bella squadra e partecipa con discreto successo a ogni edizione di questo spettacolare torneo. A differenza dei team di certe nazioni che scendono in campo addobbati in modi un po’ troppo fantasiosi, per non dire anacronistici, il Team Italy dedica alla disciplina e alla rievocazione storica particolare cura e passione, aspetti che vengono  riconosciuti anche a livello internazionale.

Insomma, si sente ancora parlare poco di questi sport da combattimento di stampo medievale, ma sono convinto che col tempo verranno apprezzati sempre di più, soprattutto grazie all’impegno degli atleti e di tutti coloro che gravitano attorno a questo mondo fatto piastre d’acciaio, cotte di maglia e spade scintillanti.

Lorenzo Manara
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