ATLANTIDE: Il più grande INGANNO della Storia

La vera storia di Atlantide non è sepolta nel mare, bensì nei dialoghi di Platone.
Vi hanno raccontato di un’isola sommersa, inghiottita dal mare in un solo giorno e una sola notte. C’è chi l’ha cercata tra i fondali dell’Oceano Atlantico, chi a Santorini, chi in Sardegna, o persino tra le sabbie del deserto del Sahara. Questa storia, la storia di Atlantide, è il più grande (e geniale) inganno mai raccontato nella storia dell’Occidente.
Il segreto di Atlantide non è nascosto nelle profondità del mare, ma si trova nella mente di un solo uomo: Platone.
Oggi voglio ripercorrere la storia di Atlantide, quella vera, originale, tra le pagine della prima opera che l’ha menzionata nella storia umana: i dialoghi di Platone, per l’appunto, scritti nel IV secolo a.C. Preparatevi quindi a scoprire uno dei più antichi (e presunti) misteri del mondo.
L’Origine del Racconto: Platone, Solone e il Sapere Egizio
Tutto comincia nell’Egitto più profondo, proprio nel Delta del Nilo, in una regione che si chiama Saitica, la cui capitale è Sais. Lì, i sacerdoti della Dea Neit erano considerati i custodi della storia e del sapere. La loro memoria andava indietro nel tempo, conservando segreti molto, molto antichi.
Segreti così straordinari, che uno dei sette saggi dell’Antica Grecia, il mitico Solone, decise di viaggiare fino a quella regione per incontrare tali sacerdoti. Volle interrogarli per farsi raccontare ciò che sapevano.
L’egizio lo provocò subito: “O Solone, Solone, voi Greci siete sempre bambini! Non esiste un Greco vecchio.” Solone, sorpreso, gli chiese spiegazioni.
Le Catastrofi e la Memoria Conservata
Il sacerdote continuò, spiegando che i Greci sono giovani nell’anima perché non conservano nessuna memoria di storie antiche, a causa di moltissime catastrofi che distruggono l’umanità, arrivate con il fuoco e con l’acqua.
“Per questo motivo, le memorie più antiche sono conservate solo qui, nei templi egizi. Ogni evento straordinario accaduto nel mondo, che sia stato grande o memorabile, è stato registrato fin dall’antichità e custodito da noi.”
Questo passaggio dei dialoghi di Platone conferma l’Egitto dell’epoca come centro di sapere, culla della conoscenza di allora (facendo un parallelo con la futura Biblioteca di Alessandria).
Il sacerdote riprende a parlare, criticando il fatto che gli eventi greci vengano riscritti da zero dopo ogni inondazione che vi lascia privi di cultura. “Voi Greci, ad esempio, ricordate un solo Diluvio universale, ma in realtà ce ne sono stati molti.” Tra i quali ve n’è uno che interessa l’argomento di Oggi.
L’Antica Atene Contro la Leggenda (9600 a.C.)
Il sacerdote innalza la stirpe greca, e nello specifico gli uomini e le donne di Atene, alle più nobili della storia umana.
“Molto tempo fa, prima del più terribile disastro d’acqua, la repubblica che oggi chiamate Atene era eccellente nelle arti militari e governata da leggi giuste. Di lei si raccontano imprese superiori a tutte quelli che il Sole abbia mai illuminato.”
La Atene di cui parlava il sacerdote era però molto più antica, nata mille anni prima di quella egizia. Platone fa sapere che la civiltà egizia contava già ottomila anni di storia registrata. Facendo un rapido calcolo, Atene sarebbe sorta nel 9600 a.C.
Oltre le Colonne d’Ercole: La Minaccia di Atlantide
L’impresa più grande e sorprendente registrata nei testi egizi fu lo scontro tra la leggendaria Atene di 9000 anni prima e una terribile e spaventosa armata che si stava riversando, con furia incontenibile, su tutta Europa e Asia.
Questi invasori provenivano da oltre le colonne di Ercole (lo Stretto di Gibilterra), il limite del mondo allora conosciuto. A quel tempo, l’Atlantico era navigabile e subito dopo lo Stretto si trovava un’isola: Atlantide.
Atlantide era un’isola più grande della Libia e dell’Asia (Minore) messe insieme! Da Atlantide si poteva navigare verso altre isole, e da quelle isole si arrivava a un continente vero e proprio che circondava l’oceano.
L’isola di Atlantide era sede di un regno grandioso i cui re dominavano tutta l’isola stessa, molte altre isole minori, e una vasta parte del continente di fronte. Al di qua dello Stretto, il loro impero arrivava fino all’Egitto e in Europa fino alla Tirrenia.
Questa immensa potenza tentò di conquistare in un solo assalto tutte le terre nel Mediterraneo. Fu in quel momento che gli antenati di Solone, l’antica Atene, si coprirono di gloria eterna, combattendo da soli contro la leggendaria e devastante armata di Atlantide.
Atene, incredibilmente, vinse contro questo impero dalla potenza soverchiante.
La Scomparsa in un Giorno e una Notte
Dopo la battaglia, arrivò la tragedia. Grandi terremoti e diluvi spaventosi si abbatterono sulla regione.
In un giorno e una notte, tutti i guerrieri dell’antica Atene vennero inghiottiti dalla terra. Nello stesso momento, l’isola di Atlantide affondò completamente nel mare e scomparve per sempre.
Con queste brevi frasi, viene annunciata la fine di Atlantide, secondo Platone. Dopo l’affondamento, il fango profondo dell’oceano si sollevò, rendendo l’Atlantico pericolosissimo e impedendo ogni navigazione.
La Genesi del Mito: Poseidone e la Città Concentrica
Solone decide di approfondire la questione e scopre le origini mitologiche di Atlantide in una vera e propria genesi.
Poseidone, il potente dio del mare, prese come dominio l’isola di Atlantide. Qui stabilì i suoi figli, avuti dalla mortale Clito. Per proteggere la collina dove viveva la fanciulla, Poseidone creò una serie concentrica di anelli di terra e di mare, alternandoli.
Questa disposizione, perfetta e a uguale distanza dal cuore dell’isola, rendeva il luogo impossibile da raggiungere per gli uomini dell’epoca. E qui, da questo dettaglio, nasce la celebre rappresentazione di Atlantide come una città concentrica, fatta appunto di anelli d’acqua e terra.
Poseidone e Clito ebbero dieci figli. Il primogenito, e dunque il Re, fu chiamato Atlante, dando il nome all’intera isola e al vasto mare circostante: isola di Atlantide, situata nell’Oceano Atlantico.
Oricalco, Elefanti e Ricchezze Sbalorditive
La stirpe di Atlante accumulò ricchezze sbalorditive. Gran parte delle meraviglie proveniva dall’isola stessa. Dalle miniere estraevano ogni tipo di metallo, tra cui il leggendario oricalco.
L’oricalco, estratto sull’isola di Atlantide, era considerato il secondo più prezioso dopo l’oro. Per Platone era un metallo rossastro, leggendario e quasi mitico. Oggi, l’oricalco non è una fantasia: si tratta di un particolare tipo di ottone.
L’isola forniva legname, essenze profumate, cibo in abbondanza e una quantità enorme di animali, inclusi gli elefanti.
Sfruttando questa immensa ricchezza naturale, gli Atlantidi costruirono templi maestosi e dimore reali. La muraglia che proteggeva l’acropoli (il centro più alto) era rivestita di oricalco. Al centro di tutto, l’imponente tempio di Poseidone, rivestito d’oro, argento, avorio e oricalco, con una statua del dio alta fino al soffitto.
Il Crollo: Decadenza e il Giudizio di Zeus
L’organizzazione militare dell’impero leggendario era impressionante. La grande pianura era divisa in 60.000 lotti di terra, ognuno dei quali forniva un capo militare e un’unità di soldati (cavalieri, opliti, arcieri, marinai). Aggiungendo 10.000 carri da guerra e 1200 navi da guerra, l’impero era inarrestabile.
Per moltissime generazioni, questo popolo visse un’età dell’oro. I loro pensieri erano puri, onesti e grandi. Consideravano le loro immense ricchezze e l’oro come un peso inutile, consapevoli che i beni materiali crescono solo quando sono sostenuti dalla virtù.
Ma, inevitabilmente, arrivò il momento in cui la parte divina cominciò a svanire. La parte umana degli abitanti di Atlantide prese il sopravvento.
Si diedero a comportamenti indegni, degradati. Il loro animo divenne corrotto. Il Re degli Dèi, Zeus, comprendendo che questa stirpe, un tempo giusta, stava sprofondando, decise di punirli per scuoterli e spingerli verso una condotta più moderata. Convocò tutti gli Dèi nella sua dimora più maestosa e si preparò a pronunciare il suo giudizio.
La Conclusione Mancante
Gli scritti di Platone si interrompono qui, bruscamente. Sappiamo che Atlantide fu affondata, ma la decisione esatta di Zeus e i passaggi intermedi della punizione ci sono preclusi.
Forse, proprio grazie a questa brusca interruzione, ha inizio il mito. Quel che sappiamo di Atlantide, la storia originale, ve l’ho appena raccontato.
L’Allegoria di Platone: Il Vero Inganno
Il fulcro di tutto questo, il motivo per cui ancora oggi si parla di Atlantide, risiede nel fatto che Platone ci abbia attirato con un geniale inganno.
Dopo aver letto Platone parola per parola, la vera rivelazione non è dove si trovasse Atlantide, ma cosa essa rappresentasse.
Il vero obiettivo di Platone non sta nell’aver nascosto l’ubicazione di un luogo perduto. Lui voleva trasmettere un’idea. Atlantide è un’idea. Un’allegoria.
Si tratta della storia di una grande civiltà i cui uomini, forti, virtuosi e saggi, si sono corrotti fino alla rovina. La storia della decadenza della società. Di come la morale e i giusti valori sono stati spazzati via dalla mercificazione: dal denaro.
Atlantide è il simbolo di una grande società che crolla perché le persone che la compongono cessano di essere giuste. Platone scrisse tutto questo per fare una critica dura alla sua Atene, corrotta e degenerata, in un confronto ideale con l’Atene leggendaria.
Ed ecco l’inganno che ha travolto tutti coloro che non hanno compreso le parole di Platone, cercando Atlantide in lungo e in largo e tirando fuori ipotesi strampalate: guardare il dito di Platone, quando lui stava indicando più su, alla luna.
Atlantide è intorno a noi. E siamo stati noi a farla sprofondare.
- ATLANTIDE: Il più grande INGANNO della Storia - 7 Dicembre 2025
- Faust: Il Patto di Sangue col Diavolo (La VERA Storia) - 28 Novembre 2025
- Manoscritti Inquietanti: 3 storie DARK medievali (autentiche) - 22 Novembre 2025